Una delle domande più difficili che i genitori affrontano è: vacciniamo i nostri figli? Per alcuni la risposta è immediata, per altri no. Alcuni genitori sono confusi, sfiduciati nei confronti dell’industria dei vaccini e di conseguenza in coloro che amministrano tali prodotti; altri sono i primi a mettersi in fila per assicurarsi che i propri figli ricevano tutte le dosi raccomandate. Le vicende accadute di recente nel mondo, riportate su riviste mediche di spicco, renderanno ancor più ardua questa decisione.
All’insaputa del pubblico, una guerra interna si sta consumando nell’ambito della ricerca scientifica in generale, e per il vaccino HPV in particolare. La battaglia riguarda un tema noto che molti genitori, dottori e scienziati provano a discutere in modo onesto e aperto da decenni, vedendosi ostacolati dal farlo: le distorsioni nella ricerca e gli insabbiamenti in merito all’efficacia e sicurezza dei vaccini.
Ciò che stavolta rende diverso il confronto è che la battaglia vede protagonisti i maggiori esperti internazionali, e sangue accademico si sta riversando sulle pagine di riviste scientifiche d’alto livello.
Il viaggio che stiamo per intraprendere per alcuni sarà una sorpresa, forse uno shock; altri invece annuiranno sottovoce: l’avevo detto!
Attualmente in tutto il globo i mass-media presentano il Papilloma Virus Umano (HPV) come responsabile del tumore alla cervice uterina, nonostante questo rapporto di causalità non sia mai stato provato in via definitiva.
Scientificamente parlando, il meglio che possiamo affermare è che l’HPV è “associato” al tumore al collo dell’utero. Il raggio delle neoplasie HPV-associate è stato ampliato a includere i tumori della testa e del collo nei ragazzi, portando il governo del Regno Unito a rendere disponibile il vaccino HPV anche per i maschi. Quindi…
Abbiamo in circolazione un vaccino anti-papilloma (obbligatorio in alcuni paesi) usato per tumori HPV-associati, nonostante non sia ancora stato dimostrato che la causa di tali tumori sia realmente l’hpv, né tantomeno che il vaccino possa prevenirli.
Le prove qui esposte, in gran parte sconosciute al pubblico e alla comunità medica, faranno un po’ di luce sulle dinamiche che hanno portato il vaccino HPV per ragazzi all’attenzione del governo britannico fino a vederlo implementato nel piano vaccinale nazionale. Se non altro sono prove che rivelano un significativi conflitti d’interesse e analisi fortemente distorte. Emergono al contempo altri dati su questo vaccino che tracciano un quadro assai inquietante, quadro che si sarebbe potuto prevedere: la sua introduzione ha determinato un aumento dei tassi di tumori alla cervice uterina, anziché una prevenzione. Illustreremo i dati in un successivo articolo.
Al centro d’ogni rapporto medico-paziente dovrebbe esserci la fiducia: fiducia che entrambe le parti dialoghino in modo sincero, agendo nei migliori interessi del paziente. Tali principi sono sanciti dalle leggi nazionali e, più in generale, dagli standard internazionali dei Diritti Umani. Nello specifico, ogni incontro ambulatoriale che preveda trattamenti, inclusa la somministrazione di un vaccino, ruota attorno al consenso informato. Per informare adeguatamente un paziente su una procedura medica, il dottore o infermiere che esegue l’intervento dev’essere a sua volta pienamente consapevole dei pro e contro di tale procedura.
Al momento della stesura di questo articolo, quasi nessuno degli operatori sanitari sa di cosa stiamo parliando.
Sul vaccino HPV aleggia l’oscurità da molti anni ormai, danni significativi furono riportati non appena vennero vaccinate le prime ragazze per “proteggerle” dal cancro al collo dell’utero. L’establishment medico, l’industria farmaceutica, le organizzazioni governative e i consulenti del governo, hanno tentato di scrollarsi la nube di dosso, ma così facendo hanno attirato a sé una bufera, scatenatasi appunto a luglio 2018, contestualmente all’introduzione in Regno Unito del vaccino HPV per i ragazzi.
Una ricerca del Nordic Center, parte dell’ente internazionale Cochrane Group, è stata presentata al British Medical Journal (BMJ) per esser pubblicata. Il gruppo Cochrane fino a quest’anno ha goduto di una reputazione di indiscussa eccellenza come voce indipendente nella ricerca scientifica; più di tutti si è distinto uno dei suoi centri internazionali: il Nordic Cochrane Center, diretto dal Dr. Peter C. Gøtzsche (nella foto). L’articolo scientifico del Nordic Center, critico sul vaccino HPV, meritava pubblicazione e promozione sul BMJ e presso i suoi membri, che rappresentano, di fatto, l’intera comunità medica britannica. Incredibilmente però è stato respinto e se ne è bloccata la diffusione; così facendo i medici del Regno Unito non avrebbero visto né l’articolo né le informazioni critiche sul vaccino HPV in esso contenute.
Il 9 maggio di quest’anno, dopo il respingimento dell’articolo critico, Arbyn e colleghi (appartenenti a un altro centro del gruppo Cochrane), escono con un’altra pubblicazione inerente il vaccino HPV, con una differenza: il documento è favorevole al prodotto. Il giorno stesso il BMJ non pone ostacoli e diffonde l’articolo positivo sulla sua rivista principale, assicurandosi che gli affiliati abbiano accesso a tali informazioni, così da non lasciar loro alcun dubbio sul fatto che il vaccino HPV debba esser proposto ai pazienti di tutto il Regno Unito. Il tempismo dell’articolo apparso sul BMJ, pubblicato addirittura lo stesso giorno dell’uscita dello studio di Arbyn, conferma come il vaccino fosse pronto a partire. Il tutto accadeva proprio mentre aumentavano le richieste di estenderne l’uso ai ragazzi e crescevano le pressioni sul governo britannico per inserirlo nel piano vaccinale.
Perché la review di Arbyn sul vaccino HPV non può ritenersi valida?
- Lo studio di Arbyn è scientificamente difettoso perché non prende in analisi tutti gli studi attualmente disponibili; di fatto, ad esempio, non considera alcun dato sul Gardasil 9, che è invece il vaccino promosso nel Regno Unito per i bambini maschi, e quello prevalentemente usato nel mondo.
- Il Dr. Arbyn era al corrente delle lacune presenti nel suo lavoro poiché il Nordic Centre lo aveva avvisato di tali carenze. Inoltre, i revisori non possono affermare di non conoscere i trials che hanno escluso perché è stato loro fornito un indice degli studi sui vaccini anti-HPV, stilato dai critici.
Dopo che il governo inglese ha comunicato di voler includere il vaccino HPV tra quelli raccomandati per i ragazzi, il Nordic Centre ha finalmente ottenuto la pubblicazione di una review critica del paper pro-vaccino di Arbyn (qui PDF completo). La divulgazione è avvenuta a distanza di soli tre giorni dall’annuncio del governo. Il documento tuttavia non è stato pubblicizzato tra gli abbonati del BMJ ma parcheggiato su una rivista secondaria, e lì sarebbe rimasto se non fosse stato per l’azione coraggiosa di due impavidi individui: il Dott. David Healy, un clinico ricercatore, e John Stone, l’editore inglese di Age of Autism (giornale online sull’autismo e la sicurezza dei vaccini), entrambi zelanti difensori della trasparenza e della correttezza nella ricerca scientifica.
Questo secondo lavoro del Nordic Centre, intitolato “The Cochrane HPV vaccine review was incomplete and ignored important evidence of bias” (ndt. “La revisione Cochrane sul vaccino HPV è incompleta e trascura importanti evidenze di pregiudizio”), ha rivelato quanto segue:
La revisione Cochrane di Arbyn sul vaccino HPV per il papilloma virus umano ha trascurato quasi la metà degli studi idonei. La review è condizionata da pregiudizi e vizi di metodo (biased trial designs). I suoi autori dovrebbero fare ogni ragionevole sforzo per identificare tutti i trials e i loro limiti.
È significativo che uno dei revisori del BMJ, dopo la lettura della seconda revisione del Nordic Cochrane, non abbia esitato a concludere per via delle evidenze che: “La revisione sistematica Cochrane (il lavoro pro vaccino HPV di Arbyn) è pregiudizievole e incompleta, probabilmente a causa di conflitti di interesse economici.”
E si può vedere perché:
“Gran parte dei 14 autori del primo protocollo pubblicato per la revisione Cochrane aveva consistenti conflitti di interesse collegati ai produttori del vaccino HPV. La revisione Cochrane conta solo quattro autori, tre dei quali hanno avuto questi conflitti d’interessi dieci anni fa. L’autore principale è attualmente a capo del Programma di Sorveglianza post marketing sugli effetti della vaccinazione HPV per conto dell’EMA in Stati dell’Unione Europea non membri della Nordic, che è finanziato da Sanofi Pasteur MSD, co-produttore del Gardasil.”
La condotta del British Medical Journal ha giustamente allarmato il Dr. Healy e John Stone, i quali hanno subito segnalato ciò che qualsiasi persona dotata di ragionevolezza avrebbe considerato ingiusto.
Le ricerche sull’HPV, il BMJ e i disordini nella Cochrane
La storia non finisce qui. La diffusione della notizia da parte del dr. Healy e di John Stone è sfociata in un’inchiesta interna alla Cochrane che ha portato a concludere “niente da vedere qui, andate altrove” – ha davvero tutta l’aria di un colpo di spugna.
Una testa però doveva saltare. Forse quella dell’autore dello studio difettoso che promuoveva il vaccino HPV? No, quella dell’uomo che lo ha sfidato, il dottor Gøtzsche del Nordic Centre. Lo stimato esperto di ricerca scientifica di calibro internazionale – autore di un testo di riferimento di medicina clinica – doveva essere sacrificato e svergognato pubblicamente dopo aver osato criticare una ricerca malfatta a favore del vaccino HPV. Così Peter Gøtzsche è stato rimosso dalla sua (secolare) posizione nel board del Gruppo Cochrane. Qualcuno si sarà chiesto: non abbiamo già visto tutto ciò? Un eminente e rispettato esperto critica un vaccino e, come per magia, non è più eminente e rispettato…
Gøtzsche tuttavia non è l’unico membro del board silurato. Le ‘suggerite’ dimissioni di altri quattro membri che hanno avuto luogo sono parte di una operazione predeterminata, pianificata per eliminare le voci critiche interne all’organo di governo.
Stavolta però è diverso…
È occorso un mutamento troppo radicale e le cose non sono andate secondo i piani: altri illustri esperti, anziché prendere le distanze e nascondersi dal “condannato criminale” dottor Gøtzsche, si sono erti in sua difesa e in difesa della Scienza pura e autentica. Così ora abbiamo coinvolti nella ricerca e nella divulgazione scientifica i professionisti medici più capaci al mondo, in lotta contro quella che alcuni definiscono la mano occulta della cricca farmaceutica. Un conflitto come non ne abbiamo mai visti prima.
Il contrattacco è cominciato e Arbyn, l’autore dello studio difettoso a favore del vaccino hpv, è indagato per conflitto d’interesse non dichiarato.
Il potere e l’influenza dell’industria farmaceutica avranno la meglio, o prevarrà l’onesta ricerca scientifica? E soprattutto: ce ne staremo in disparte a guardare mentre, per il bene futuro dei nostri figli pochi combattono molti dimostrando le scorrettezze e frodi dell’industria farmaceutica? O supporteremo questi valorosi ricercatori scrivendo ai nostri parlamentari, funzionari governativi e giornali, chiedendo trasparenza in tutti gli ambiti della Sanità e, specialmente, nei riguardi della ricerca sui vaccini?
Non c’è mai stato momento migliore per unirsi alla battaglia!
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9 Ottobre 2018 – Traduzione a cura di Liberascelta.org e Comilva
Originale: “HPV: The Biggest Battle is Being Fought Right Now“, Dr. Mike Williams
Altre risorse:
– British Medical Journal Finally Goes Over The Top On HPV Vaccine Safety
INCHIESTA RAI Report sul vaccino anti-HPV Gardasil
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#1: Il vaccino HPV per il papilloma virus umano è al centro di uno scandalo internazionale. Ricerche inquinate da conflitti d’interesse e problemi sulla sicurezza investono la comunità scientifica. Una guerra fra titani. E’ tempo di scendere in campo accanto ai grandi ricercatori. Ecco la cronaca degli ultimi eventi che hanno scosso alle fondamenta l’intera Cochrane e il BMJ. Non c’è mai stato momento migliore per unirsi alla battaglia.
#2: Vaccino HPV al centro di uno scandalo internazionale. Ricerche inquinate da conflitti d’interesse e problemi sulla sicurezza scuotono alle fondamenta l’intera comunità scientifica. E’ tempo di supportare i grandi ricercatori e unirsi alla battaglia. Qui la cronaca degli ultimi eventi.